di Paolo Berdini pubblicato su il Manifesto il 12/11/2015
Ricerca&sviluppo. Dietro il plauso alla «boutade» di Renzi sul futuro dell’area, l’eterno gioco della speculazione fondiaria
A parte gli estensori del discorso di Matteo Renzi, tutti sanno che il nome Silicon Valley arrivò dopo decenni dall’inizio di produzioni industriali innovative che hanno segnato la storia tecnologica mondiale. Hewlett & Packard, ad esempio, inaugurò in quell’area il primo stabilimento nella metà degli anni Trenta del secolo scorso.
Milano, una città importante nella storia produttiva italiana ha dismesso negli ultimi trenta anni tutti gli stabilimenti industriali più importanti: la follia dell’urbanistica contrattata milanese ha permesso di realizzare anonimi quartieri al posto delle produzioni. La rendita fondiaria ha guadagnato somme imponenti rinunciando al difficile percorso dell’innovazione produttiva e della creazione di tecnologie avanzate.
di Angelo d'Orsi pubblicato su il manifesto il 01/11/2015
Gli avvenimenti romani delle ultime settimane hanno posto in luce, mi pare, alcuni elementi di fondo sulla transizione italiana verso la post-democrazia, ossia il superamento della sostanza della democrazia, conservandone le apparenze, secondo un processo in corso in tutti gli Stati liberali, ma con delle peculiarità proprie, che hanno a che fare con la storia italiana e, forse, anche l’antropologia del nostro popolo.
di Manuela D'Alessandro, pubblicato su "Gli Stati Generali" il 28 ottobre 2015
Primi, debordanti effetti della riforma fiscale entrata in vigore a ottobre. A scartare il ‘pacchetto regalo’ offerto dal Governo sono tre imputati del processo per una presunta maxi frode fiscale messa a segno dal gruppo Riva creando elementi fittizi passivi nei bilanci dell’Ilva.
di Alex Zanotelli pubblicato su Comune.Info il 20 settembre 2015
Il 20 settembre, il vasto movimento italiano per la gestione pubblica dell’acqua si è ritrovato a Napoli, capitale dell’acqua pubblica, per rilanciare con forza la difesa di questo bene fondamentale e sempre più sotto attacco dai poteri forti. E questo, nonostante che il Referendum (2011) abbia sancito che l’acqua deve essere sottratta alle leggi del mercato e che non si può fare profitto. A rafforzare l’esito referendario è venuta ora anche l’enciclica Laudato Si’ che afferma che “l’accesso all’acqua potabile è un diritto umano essenziale fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani” (n.30).
di Luciana Castellina pubblicato su Il Manifesto il 1/7/2015
Nonostante l’amichevole gesto con cui Matteo Renzi, regalandogli una cravatta, accolse la prima volta il neo eletto primo ministro greco, è proprio lui che, arrivati al dunque, ha ora reso il peggior servizio a Alexis Tsipras. Dicendo che il referendum di Atene avrà per oggetto un pronunciamento a favore dell’euro o della dracma. Proprio il contrario di quanto il governo greco si è sforzato di spiegare. E cioè che non intende affatto optare per un ritorno alla moneta nazionale e uscire dall’eurozona, e invece aver più forza per imporre una discussione– che fino ad ora non c’è stata mai — su quale debba essere in materia la politica europea.
di Curzio Maltese pubblicato su huffingtonpost.it il 02/06/2015
Resisterà Matteo Renzi fino al 2018? Ognuno ha letto il voto regionale come ha voluto, ma su un punto tutti i commenti concordano: nelle urne è sparito il Partito della Nazione. In meno di un anno è fallito il principale progetto politico del renzismo.
Ed è fallito nelle migliori condizioni per cui si realizzasse, in assenza di una qualsiasi alternativa.
Durante la manifestazione che si è svolta a Taranto in occasione del Primo Maggio organizzata dall'associazione Liberi e Pensanti, il video con l'intervento di Marco Travaglio che ricostruisce minuziosamente tutti i decreti "Salva ILVA" che sono stati fatti in questi anni dal governo Berlusconi, Monti, Letta, fino al decreto "Salva Bimbi" del governo Renzi decreti che hanno tutti come denominatore comune gli interessi dei Riva e della produzione a discapito della salute dei cittadini di Taranto che hanno continuato ad ammalarsi e a morire di inquinamento.
di Alfonso Gianni pubblicato su Il Manifesto il 27/04/2015
Premier Italicum, lo ha nomato Ilvo Diamanti. Stiamo parlando di Matteo Renzi, naturalmente. Difficile trovare un epiteto più azzeccato per il presidente del consiglio se gli riuscirà il colpo grosso di portare a casa, tra voti di fiducia, ricatti politici e psicologici, minacce di fine anticipata e traumatica della legislatura, la legge elettorale cui ha legato, inusitatamente, le sorti del proprio governo. In effetti Rosi Bindi ha rilevato quanto sia improprio che un governo ritenga vitale per la propria sopravvivenza un progetto su una materia che dovrebbe essere di squisita pertinenza parlamentare, come la legge elettorale.
di Marco Lillo pubblicato su ilfattoquotidiano.it il 31/3/2015
L’inchiesta di Napoli ci svela che Massimo D’Alema e Matteo Renzi sono diversi ma hanno una cosa in comune: l’uso di una fondazione per raccogliere i soldi e i servizi utili per fare politica senza nessun obbligo di dichiarare i finanziatori né di spiegare come hanno speso i soldi così raccolti.
I contributi annuali a un partito o a un parlamentare, sopra i 5 mila euro, devono essere sempre dichiarati alla Camera di appartenenza. Anche le entrate e uscite in campagna elettorale devono essere rendicontate a pena di sanzioni. Se un parlamentare incassa 60 mila euro o si fa pagare le spese del suo telefonino da un privato deve quindi dichiararlo.
di Corradino Mineo pubblicato sul suo profilo Facebook il 31 marzo 2015
Un sindaco del Pd viene arrestato perchè avrebbe preso tangenti da una potente cooperativa che fiancheggia il Pd, ma nella direzione del Pd la madre di tutte le battaglie - incipit di Marcello Sorgi- riguarda,invece, la legge elettorale. Renzi si è spiegato bene. In Gran Bretagna, con una legge super maggioritaria, è probabile che le urne portino ancora a un governo di coalizione. Fukkuyama (il politologo che teorizzò la fine della storia per poi ricredersi) parla degli USA come di una democrazia del blocco e del veto. Solo una legge che renda inoffensivi tutti i partiti tranne uno, e garantisca a un leader il controllo pieno del parlamento, potrà salvare la democrazia, in Italia e nel mondo.