«Rifiuto immotivato». Pronto anche il ricorso al Tar.

«In questi giorni, in alcune città, la questura ha posto un rifiuto alla nostra comunicazione di utilizzo, nei giorni 16 e 17 aprile, degli spazi pubblici per la raccolta di firme, sostenendo che in quei giorni, caratterizzati dal voto anti trivelle, occorresse mantenere il silenzio elettorale. Tale decisione è immotivata in quanto la legge fa riferimento alla interruzione di tutte le forme di propaganda ma non mette assolutamente in mora le iniziative costituzionalmente garantite, come quella rappresentata dalla raccolta di firme per l’indizione di un referendum popolare».

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Sabato 8 e domenica 10 aprile inizia la raccolta firme per i «referendum sociali» contro le leggi renziane sulla scuola, lo sblocca Italia e per l’acqua pubblica. La raccolta firme ha un obiettivo: raggiungere 500 mila firme entro il 9 luglio. Si andrà al voto nella primavera del 2017. Il referendum contro le trivelle è dunque il primo round di una lunga stagione referendaria contro il governo Renzi e il Pd che vedrà nel prossimo autunno un momento importante di verifica con la consultazione popolare sull’«Italicum» e la riforma costituzionale. Il percorso dei «referendum sociali» è sostenuto da un’alleanza tra i movimenti per la scuola pubblica, per l’acqua bene comune, contro la devastazione ambientale, le trivellazioni e il piano nazionale per vecchi e nuovi inceneritori. Sabato 9 a Roma i movimenti sociali raccolti in «Roma Comune» proseguiranno il percorso di contrasto contro gli sgomberi del commissario Tronca. Da San Lorenzo a Tor Bella Monaca si inizierà a scrivere una «Carta di Roma Comune» che comprende norme su acqua, servizi pubblici essenziali, beni comuni, trasporto urbano, l’uso comune del patrimonio pubblico, lotta contro la speculazione edilizia e la necessità di decostruire l’ambigua retorica del decoro urbano.

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di Serena Giannico pubblicato su Il Manifesto il 18 dicembre 2015

«Un autentico inganno. Gli emendamenti presentati dal governo alla legge di Stabilità 2016 ricalcano solo apparentemente i quesiti referendari. Essi, tra abrogazioni e aggiunte normative, mimetizzano e mascherano, in modo subdolo, il rilancio delle attività petrolifere in terraferma e in mare e persino entro le 12 miglia dalla costa». Il movimento No triv torna così all’attacco di Renzi, accusato di “barare”. E boccia le modifiche proposte dal suo esecutivo in materia di ricerca ed estrazione del petrolio. «I passaggi normativi del disegno governativo — scrivono in un documento i No triv — sono riassunti nell’abolizione del “Piano delle aree” (strumento di razionalizzazione delle attività oil & gas) e nella previsione di far salvi tutti i procedimenti collegati a “titoli abilitativi già rilasciati” — all’entrata in vigore della legge di Stabilità — “per la durata di vita utile del giacimento”».

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Buona Scuola, ci avevano dati per vinti

Venerdì, 11 Dicembre 2015 14:56

di Marina Boscaino pubblicato su Il Fatto Quotidiano 11 dicembre 2015

Ci avevano dati per vinti, defunti, spariti. E invece abbiamo dimostrato che non è così. I toni trionfalistici di Renzi, Faraone e Giannini, che nel corso dell’autunno avevano avuto l’indecenza di commentare il silenzio del movimento della scuola – interrotto solo dallo sciopero del 13 novembre indetto dai sindacati di base – attribuendolo al fatto che la scuola stessa abbia accettato la legge 107, sono stati smentiti da un’assemblea partecipata e vitale, che il 29 novembre a Roma ha stabilito due punti fermi, che connoteranno i prossimi mesi: sì al referendum abrogativo; sì alla continuazione della mobilitazione.

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Articolo di Alfiero Grandi pubblicato sul suo blog il 28 ottobre 2015

La costituzione il 29 ottobre del Comitato che sosterra' il No nel referendum confermativo sulle modifiche della Costituzione, che sono state fortemente volute dal governo Renzi e purtroppo approvate dal Senato, e' una scelta politica netta. Il Senato ha approvato queste modifiche senza ascoltare gli appelli a non manomettere la Costituzione nata dalla Resistenza provenienti da costituzionalisti, giuristi e in generale persone che semplicemente pensano che i principi fondamentali su cui si regge la democrazia in Italia dovrebbero essere affrontati con la prudenza e il rispetto che meritano.

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Documento approvato dall’assemblea pubblica svolta a Crotone il12 e 13 luglio 2014, promossa da Coordinamento nazionale No Triv “Difesa dei Beni Comuni e revisione della Costituzione”.

È in corso un attacco alla nostra Costituzione, alla nostra democrazia, ai nostri territori.

Il quadro complessivo delle riforme costituzionali, unitamente alla riforma della legge elettorale, delinea una svolta autoritaria, che vanifica il sistema delle garanzie costituzionali e lascia presagire uno scenario istituzionale, a seguito del quale i cittadini avranno meno capacità decisionale.

Noi non siamo contrari ad una ipotesi di revisione della Costituzione, ma siamo contrari a questa revisione, che compromette la democrazia, minandola negli organi di rappresentanza territoriale, e che favorisce la blindatura della casta partitica in Parlamento.

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Anche a Roma si è svolta una manifestazione di solidarietà con il popolo greco che domenica è chiamato al voto con un referendum per decidere di rifiutare il ricatto dell’austerità votando NO per la dignità NO all’austerità, ad ulteriori tagli alle pensioni, ad altri aumenti delle imposte indirette, NO alla povertà e ai privilegi, NO ai ricatti e alla demolizione dei diritti sociali, NO alla paura e alla distruzione della democrazia.

L'appuntamento era alle 19 a piazza Farnese dove hanno parlato tra gli altri Luciana Castellina e Amedeo Ciaccheri. Poi si è svolta una fiaccolata passando per via Giulia Ponte Sisto fino a piazza Trilussa, slogan, balli, canti e poi a chiuso la giornata l'intervento di Argiris Panagopoulos che sabato mattina partirà con una delegazione di compagni italiani "La brigata Kalimera" alla volta di Atene.

Questo è il nostro storify che viene costantemente aggiornato con video foto tweet immagini dalle piazze di tutta Europa

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Anche a Roma si è svolta una manifestazione di solidarietà con il popolo greco che domenica è chiamato al voto con un referendum per decidere di rifiutare il ricatto dell’austerità votando NO per la dignità NO all’austerità, ad ulteriori tagli alle pensioni, ad altri aumenti delle imposte indirette, NO alla povertà e ai privilegi, NO ai ricatti e alla demolizione dei diritti sociali, NO alla paura e alla distruzione della democrazia.

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La scommessa di Tsipras

Mercoledì, 01 Luglio 2015 14:12

di Luciana Castellina pubblicato su Il Manifesto il 1/7/2015

 

Nono­stante l’amichevole gesto con cui Mat­teo Renzi, rega­lan­do­gli una cra­vatta, accolse la prima volta il neo eletto primo mini­stro greco, è pro­prio lui che, arri­vati al dun­que, ha ora reso il peg­gior ser­vi­zio a Ale­xis Tsi­pras. Dicendo che il refe­ren­dum di Atene avrà per oggetto un pro­nun­cia­mento a favore dell’euro o della dracma. Pro­prio il con­tra­rio di quanto il governo greco si è sfor­zato di spie­gare. E cioè che non intende affatto optare per un ritorno alla moneta nazio­nale e uscire dall’eurozona, e invece aver più forza per imporre una discus­sione– che fino ad ora non c’è stata mai — su quale debba essere in mate­ria la poli­tica europea.

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intervista di Roberto Ciccarelli Christian Marazzi pubblicata su Il Manifesto il 30/6/2015.

 

Per Chri­stian Marazzi, eco­no­mi­sta e autore de Il dia­rio di una crisi infi­nita (Ombre Corte), «il refe­ren­dum indetto da Tsi­pras dome­nica in Gre­cia è una mossa eroica. Non vedo un ten­ta­tivo di addos­sare la respon­sa­bi­lità di una scelta sulle spalle del popolo greco di fronte ad una impasse evi­dente della trat­ta­tiva. Ci vedo invece un atto di grande one­stà e verità».

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