di Vittorio Agnoletto, pubblicato su FattoQuotidiano.Blog il 16 novembre 2015

Quanto accaduto a Parigi lascia senza parole, la tragedia è enorme e a pagare con la vita la ferocia dei terroristi sono vittime innocenti, uccise nel mucchio; poteva accadere a ciascuno di noi. Ed il futuro appare denso di paure, per tutti, anche in Europa.

Nessuno oggi ha una soluzione pronta da proporre; non ci sono vie d’uscita semplici. Provo quindi solo a condividere alcune riflessioni e ad esplicitare cosa, a mio parere, non dovremmo fare.
“Siamo in guerra” hanno titolato molti media, mostrando grande stupore; un annuncio che sembra annunciare una realtà a noi profondamente lontana. Ma se riusciamo a prenderci qualche minuto di riflessione, ci rendiamo conto di quanto quei titoli alla fine non comunichino altro che un dato di fatto, qualcosa che ormai da anni è oggettivamente una realtà.

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Il silenzio che uccide ancora

Lunedì, 16 Novembre 2015 21:01

di Patrick Boylan pubblicato su PeaceLink il 16 novembre 2015

Quarta strage terroristica nel cuore dell'Europa
Dopo la notte di terrore a Parigi avvenuta il 13 novembre, i mass media sono riusciti – ancora una volta – a pilotare le nostre reazioni. Quando impareremo a non lasciarci manipolare?
Undici anni fa (11-3-2004) una serie di bombe esplosero nella metropolitana di Madrid, uccidendo 191 passeggeri. E' stato il primo atto terroristico condotto sul suolo europeoin risposta alle guerre di occupazione europee e statunitensi, prima in Afghanistan (2001) e poi in Iraq (2003) – guerre, peraltro, senza l'autorizzazione ONU e quindi del tutto illegali.

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