"La Costituzione della Repubblica è sempre giovane" su iniziativa del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, si è organizzato Convegno in occasione del 70° anniversario della firma della Costituzione della Repubblica Italiana (27/12/1947- 27/12/2017)
Sala degli Atti parlamentari del Senato della Repubblica, all'interno della Biblioteca del Senato, piazza della Minerva 38, Roma
Saluto del Presidente del Senato dott. Pietro Grasso
Interventi: Alfiero Grandi, Prof. Massimo Villone, Prof.ssa Lorenza Carlassare, Prof. Alessandro Pace, Avv. Felice Besostri, Dott. Raniero La Valle, Dott. Domenico Gallo

Pubblicato in TV - W la Costituzione

Articolo di Alfiero Grandi pubblicato sul suo blog il 28 ottobre 2015

La costituzione il 29 ottobre del Comitato che sosterra' il No nel referendum confermativo sulle modifiche della Costituzione, che sono state fortemente volute dal governo Renzi e purtroppo approvate dal Senato, e' una scelta politica netta. Il Senato ha approvato queste modifiche senza ascoltare gli appelli a non manomettere la Costituzione nata dalla Resistenza provenienti da costituzionalisti, giuristi e in generale persone che semplicemente pensano che i principi fondamentali su cui si regge la democrazia in Italia dovrebbero essere affrontati con la prudenza e il rispetto che meritano.

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di Adriana Spera pubblicato su Il Foglietto della Ricerca il 15 ottobre 2015

Dove non sono riusciti i tanti progetti per sovvertire l'assetto costituzionale democratico nato dalla Resistenza - dai tentativi di golpe, alla strategia della tensione, per finire al “Piano di Rinascita Democratica” di Licio Gelli (che riprendeva alcuni spunti proposti nel pamphlet The Crisis of Democracy, scritto nel 1975 dai professori Huntington, Crozier e Watanuki su mandato della Commissione Trilaterale fondata da David Rockefeller), passando per la riforma costituzionale di Berlusconi bocciata dal referendum - è riuscita la finanza.

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La peggiore riforma

Mercoledì, 14 Ottobre 2015 08:28

testo di Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Gianni Ferrara, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Massimo Villone pubblicato da il manifesto il 13 ottobre 2015 - Que­sto testo può essere sot­to­scritto scri­vendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La pro­po­sta di legge costi­tu­zio­nale che il senato voterà oggi dis­solve l’identità della Repub­blica nata dalla Resi­stenza. È inac­cet­ta­bile per il metodo e i con­te­nuti; lo è ancor di più in rap­porto alla legge elet­to­rale già approvata.

Nel metodo: è costruita per la soprav­vi­venza di un governo e di una mag­gio­ranza privi di qual­siasi legit­ti­ma­zione sostan­ziale dopo la sen­tenza con la quale la Corte costi­tu­zio­nale ha dichia­rato l’illegittimità del «Por­cel­lum». Mol­te­plici for­za­ture di prassi e rego­la­menti hanno deter­mi­nato in par­la­mento spac­ca­ture insa­na­bili tra le forze poli­ti­che, giun­gendo ora al voto finale con una mag­gio­ranza rac­co­gli­tic­cia e occa­sio­nale, che nem­meno esi­ste­rebbe senza il pre­mio di mag­gio­ranza dichia­rato illegittimo.

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Tutti i nodi del nuovo Senato

Mercoledì, 26 Agosto 2015 07:01

Alessandro Pace

di Alessandro Pace pubblicato su La Repubblica il 24 Agosto 2015

La risposta, in senso affermativo, al quesito se il Senato debba, o non, essere elettivo discende indirettamente da un principio, vecchio di secoli e secoli,secondo il quale i corpi politici che effettuano deliberazioni giuridicamente vincolanti per tutta la comunità “debbono” rinvenire la loro legittimazione nel voto popolare. Un principio che ha potuto realizzarsi appieno solo negli ordinamenti democratici. Il perché dell’elettività del Senato — e della Camera — sta quindi non solo nella natura rappresentativa delle assemblee, ma soprattutto nel fatto che la loro rappresentatività è indispensabile per legittimare la funzione legislativa.

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