C'è un rapporto tra questi due fatti che non può essere ignorato. Non stupisce che Mirko Coratti, Pd, ex presidente dell'Assemblea Capitolina a libro paga di Buzzi, ignori il regolamento del consiglio per quattro mesi di seguito, negando la convocazione sulle iniziative popolari. Non stupisce che Daniele Ozzimo, Pd, presidente di commissione che si faceva dettare gli emendamenti da Mafia Capitale si rifiuti di convocare la sua commissione per esaminare le proposte di gestione sociale, pubblica e trasparente del patrimonio. Ma si è andati oltre: è l'insieme del Consiglio che ha ignorato sinora le proposte popolari.
All'indomani del primo emergere di Mafia Capitale avevamo fatto un appello al Consiglio Comunale: cambiare passo e ripartire dalla partecipazione e dal controllo popolare per debellare il malaffare da Campidoglio, convinti come siamo che solo la ricostruzione di un legame saldo della politica con la parte migliore della cittadinanza attiva della città, e con i bisogni dei cittadini, può permettere di rompere i mille legami con gli affari e con la mafia consolidatisi in decenni. La pulizia non si può fare "in casa", ma richiede di aprire le finestre per fare entrare aria nuova in Campidoglio. Ma non siamo stati ascoltati.
Da mesi il coordinamento spiazziamoli", e noi con loro, chiede un consiglio comunale aperto alla cittadinanza per discutere, in pubblico e con i cittadini, sulle radici di Mafia Capitale. Ma neanche questo è stato fatto.
Mafia Capitale non è un problema di "mele marce" di questa o quella organizzazione politica. Mafia Capitale è un sistema trasversale che, tramite le privatizzazioni dei servizi, la gestione opaca degli appalti pubblici, la gestione emergenziale delle sofferenze sociali a cui i soggetti deboli sono condannati dalle politiche di austerity,inchioda alle proprie responsabilità un'intera classe dirigente (politici corrotti, imprenditoria privata, malavita organizzata). Non possiamo però permettere che Mafia Capitale sia discussa solo nelle sedi giudiziarie ma bisogna ridare voce e spazio ai cittadini di Roma.
Rilanciamo quindi l'appello a ritrovarsi tutti in piazza del Campidoglio l'11 giugno, anniversario del referendum sull'acqua, per tenere un "Consiglio popolare" antimafia. Simuleremo cosa potrebbe essere un consiglio comunale che si occupi veramente della città, con le proposte dei movimenti, dei comitati, dei cittadini e votando le proposte di nuovo modello di città che vengono dalla cittadinanza attiva.