Roma: un laboratorio di esperienze unitarie per realizzare la nuova e moderna sinistra italiana In evidenza

Giovedì, 12 Novembre 2015 22:16

di Bruno Ceccarelli

Sabato scorso al teatro Quirino di Roma si è tenuto il battesimo del nuovo Gruppo parlamentare Sinistra italiana. Una affollata partecipazione che all’entusiasmo, forse l’avvenimento lo avrebbe meritato, anteponeva una consapevolezza responsabile. Si aveva memoria di precedenti esperienze che si erano infrante. Spesso sugli scogli di egoismi di fazione o perché il progetto mancava del respiro politico necessario.

Tuttavia al termine della iniziativa la soddisfazione era palpabile. La speranza che qualcosa di nuovo fosse finalmente  credibile coinvolgeva tutti.
Certo confluire su un medesimo Gruppo parlamentare è già un risultato positivo e tuttavia non poca strada dovrà essere percorsa per unificare i giudizi di un “popolo” democratico e di sinistra che in questi anni trascorsi è rimasto praticamente orfano, con gruppi dirigenti che spesso guardavano al futuro voltandogli le spalle. Tuttavia, credo, che almeno su una questione, già da subito, ci sia un giudizio del tutto unanime: No all’uomo solo al comando.

In questi anni, anche attraverso le esperienze fatte per via di una positiva contaminazione con  l’associazionismo impegnato, è maturato il convincimento che la questione sociale ed ecologica è inscindibile dalla questione democratica. E questo deve presupporre che il nuovo soggetto politico unitario e moderno che la Sinistra deve realizzare ha bisogno di trarre alimento dalle esperienze maturate nei territori.

Non più, quindi, intese tra “apparati”, rimanendo ognuno entro il proprio perimetro organizzativo, per pseudo alleanze fallimentari, ma ciascuno generosamente dovrà mettersi a disposizione affinché il processo Costituente si caratterizzi, nella innovazione ed evidente discontinuità con il passato, per forme originali di organizzazione unitaria e per programmi politici all’altezza dei giganteschi problemi che la modernità richiede.

Attraversiamo un periodo storico che, come giustamente viene detto, manifesta una difficoltà crescente nel governare la modernità. Conflitti armati che investono varie parti del pianeta e conflitti di natura economica di tali dimensioni da caratterizzare  condizioni disperate per centinaia di  milioni di uomini e donne e una situazione al limite di disastro inarrestabile per l’ intero ecosistema del pianeta .  

Eppure potremmo utilizzare, come mai era successo precedentemente, una conoscenza e una tecnologia che potrebbe risolvere queste  drammatiche problematiche e dare un futuro meno spaventevole a tutta l’umanità.  
Una nuova e moderna sinistra deve essere capace di avere grandi e profondi valori positivi e una visione glocal davvero di spessore. E’ da questi valori e da questa visione che la generosità sopra richiamata può esprimersi adeguatamente. Per questo a mio avviso occorrerà dare importanza e albergo  alle migliori esperienze unitarie che già si esprimono nei territori del nostro paese. Ciascuna di queste rappresenta un vero laboratorio cui trarre insegnamento.
 A Roma una di queste originali esperienze è  in corso da tempo. Nel Municipio IX  è andato consolidandosi un rapporto unitario che su problemi specifici vede partecipare, in rappresentanza – volutamente -  di se stessi, decine di persone, uomini e donne, pure esponenti dei locali partiti della sinistra, dell’associazionismo impegnato, e di Consigli di Quartiere.  Stiamo parlando di un territorio paragonabile, per vastità e abitanti, ad una media città come Modena. Un territorio che ha  particolarità rilevanti per la forte presenza degli Uffici Direzionali di valenza nazionale, di Ministeri, di una importante attività agricola, di un terziario avanzato, di grandi officine di manutenzione (treni della metropolitana). Una città entro Roma Capitale che richiama un pendolarismo elevato (almeno 70.000 persone)  proveniente dai Comuni dell’hinterland o da altre zone della città.  Sono pure presenti importanti centri di svago e di richiamo turistico: Cinecittà Worl-Parco divertimenti e la prossima apertura del  Mediterraneum Acquario di Roma. Senza dimenticare che è pure presente un nuovo, singolare, divertimento  che attira migliaia di persone  per visitare i luccicanti e modernissimi centri commerciali presenti. C’è persino un filone turistico da valorizzare ricollegabile alla presenza di importanti parchi ambientali e archeologici che hanno legami e riferimenti con la leggenda di Enea e con le stesse origini di Roma.
Un territorio con grandi potenzialità e con alcune contraddizioni laceranti che dovranno essere rapidamente sanate: il centro congressi dell’Eur, un monumento di modernità che non accenna a essere terminato e le torri (del complesso edilizio progettato da Cesare Ligini nel 1957) oggetto di bramosia speculativa e abbandonate dopo essere state smembrate, e, infine la presenza del campo Rom di Castel Romano, già oggetto di forti attenzioni di Mafia Capitale, di cui sarà necessaria la chiusura (costa al comune, per circa 250 famiglie, almeno 8 milioni di euro l’anno)  e attuare invece  una strategia efficace di inclusione civile per gli attuali ghettizzati.   
La difesa del territorio da una espansione urbanistica inutile ed eccessiva, spesso condita da appetiti speculativi, ha consolidato  questo operare unitario che ormai si manifesta in tutti i settori: contro il degrado dei quartieri, dalla mobilità, alle infrastrutture, dalla difesa dei beni archeologici alla difesa ambientale, dalla scuola alla cultura. Particolare mobilitazione ha suscitato la proposta che a fianco del cosiddetto stadio della Roma  (che è di un privato) sono stati previsti tre grattacieli, alti oltre 220 metri, su un terreno a rischio idrogeologico e soprattutto in base a interpretazioni disinvolte per aggirare  il PRG. Al riguardo la mobilitazione, espressasi anche in forme originali, ha raccolto oltre 4000 firme di cittadini che dicono No al progetto.
Le intervenute elezioni amministrative, a seguito della incredibile vicenda della crisi in Campidoglio, certificheranno, con ogni probabilità, la presenza di una unica lista di sinistra che propone un programma per il IX Municipio - che dovrà avere competenze simili ad un comune - di alta qualità nell’interesse del territorio e dei suoi cittadini, per trasformarlo in un centro di primordine di valenza nazionale ed europea.
Una cultura di governo, come detto, capace di coniugare le grandi importanti questioni di dimensione nazionale alle questioni cosiddette locali. E’ quello, ci auguriamo, che dovrà essere capace di mettere in campo la nuova Sinistra italiana .

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