Olimpiadi, stadio e Metro C, i cittadini chiedono coerenza al M5S In evidenza

Giovedì, 08 Settembre 2016 20:13

Roma 7 settembre 2016

Virginia Raggi è stata eletta sindaca di Roma con un consenso altissimo, perché lei e il Movimento 5 stelle da lei rappresentato, avevano promesso una totale discontinuità con i governi del passato.

Un passato che ha visto numerosi casi di corruzione disseminato di opere inutili e dannose che hanno gravemente indebitato il Comune, e caratterizzato da una carenza di ascolto delle richieste e dei bisogni dei cittadini.

 

Ora noi chiediamo con forza che questa discontinuità si realizzi nei fatti.

 

Le Olimpiadi del 2024, lo stadio a Tor di Valle cosiddetto “della Roma”, ma in realtà appartenente a società finanziarie private, e la Metro C, sono le tre operazioni simbolo di quel passato, che tutti vogliamo dimenticare e che vanno rigettate immediatamente e senza alcuna esitazione.

 

Le Olimpiadi, come proposte dal Comitato promotore senza aver ascoltato la città non possono essere motivo di riscatto per Roma, non possono portare alcun vantaggio ai romani e ai non romani che ci vivono o la visitano, perché non esistono le condizioni minime per affrontare una avventura del genere.
Le infrastrutture e gli ingenti investimenti realizzati al di fuori di una programmazione complessiva del territorio sarebbero destinate a lasciare campo libero ad interventi speculativi, invasivi ed al di fuori del controllo pubblico e del pubblico interesse, come dimostrato da precedenti esperienze.
Anche lo stadio della Roma così concepito  non ha nulla a che vedere con il pubblico interesse, è un grande affare per i soliti poteri ed esposto a gestioni private tecnico-finanziarie difficilmente controllabili. Comprometterebbe inoltre in buona parte una delle ultime aree libere della città di grande pregio naturalistico, paesaggistico ed ecosistemico.Quale è la pubblica utilità di quei metri cubi in eccesso rispetto alle previsioni di PRG?
La Metro C, mal progettata e pessimamente realizzata, ha assorbito ogni risorsa destinata alla mobilità, impedendo la realizzazione di opere assai più urgenti e utili per la cittadinanza. Nonostante il denaro già impegnato (circa il 25% del totale) nella tratta T 3 San Giovanni-Colosseo, i lavori debbono essere immediatamente bloccati, prima che il loro proseguimento sia irrevocabile e prima che venga inutilmente e irreparabilmente >danneggiato un patrimonio archeologico unico al mondo.
Questa pausa consentirebbe finalmente una disamina seria con la partecipazione della cittadinanza, per valutare con tutti gli elementi indispensabili, se fermare la metro C a San Giovanni e con quale tracciato e modalità essa debba proseguire.
Per l’affermazione di questi principi questa maggioranza deve dimostrare coerenza.

COMITATI, ASSOCIAZIONI E RETI CHE SOTTOSCRIVONO IL COMUNICATO

Abitare Ponte Milvio
ADP – Associazione per i Diritti dei Pedoni di Roma e del Lazio
ADP Sezione III° Municipio
Associazione abitanti tutela e valorizzazione Centro Storico
Associazione Dolcespiaggia
Associazione Progetto Celio
CALMA – Coord Ass. Lazio per una Mobilità Alternativa
Camminacittà – Federazione italiana per i Diritti del Pedone e per la salvaguardia dell’Ambiente
Comitato Axa Sicura
Comitato Collina di Pietralata
Comitato FuoriPista
Comitato Grottaperfetta Stop I-60
Comitato No Corridoio Roma-Latina
Comitato per la Bellezza
Comitato Salute Ambiente Eur
Comitato Salviamo Tor di Valle dal Cemento
Comitato Sottosopra il Quadraro Vecchio
Consiglio Metropolitano Partecipato
Coordinamento Agro Romano Bene Comune
Coordinamento No Cemento Roma Est
Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie
Forum Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio
Italia Nostra sez. Castelli Romani
Rete dei Comitati per la Moratoria del Cemento
Reti di pace
Respiro Verde Legalberi

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