Di quali strumenti giuridici dobbiamo dotarci per dare continuità ai "fridays for future?"
Campus Einaudi Torino
Dialogo tra Ugo Mattei - Presidente del Comitato Beni Pubblici e Comuni Stefano Rodotà e Carlo Petrini _Presidente di Slow Food Coordina Laura De Donato Giornalista Rai

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Venerdì 29 marzo 2019 ore 21.00 - Cinema Odeon Firenze
Incontro con: Ugo Mattei - Presidente del Comitato Beni Pubblici e Comuni Stefano Rodotà
Massimo Mercati - Direttore Generale di Aboca
Modera Lara Merla

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Roma, 19 gennaio 2019
La difesa dei Beni Comuni è stato l'obiettivo che ha animato i lavori della Commissione Rodotà: oggi, dopo 10 anni, questa lotta deve diventare la lotta di ogni comunità e territorio che troppo spesso hanno subito devastazioni e privatizzazioni di ogni genere.
Abbiamo bisogno di ogni persona e di ogni organizzazione di questo Paese, perchè si possano raccogliere non solo le 50.000 firme necessarie per presentare la proposta in Parlamento, ma un milione di firme che riaprano, una volta per tutte, il dibattito a livello nazionale e che respingano, definitivamente, la dominante logica predatoria neoliberista.

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Roma Accademia dei Lincei 30 novembre 2018 giornata di studi per far ripartire i lavori della Commissione Rodotà.

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Dieci mesi in campagna

Domenica, 03 Gennaio 2016 14:53

Riforme. Parte lunedì prossimo la lunga corsa al referendum costituzionale. Il percorso parlamentare si chiuderà ad aprile, dopo due anni. È già in campo il comitato per il No. Dal primo febbraio cominceranno a pronunciarsi oltre dieci tribunali sul ricorso civile contro l’Italicum

di Andrea Fabozzi pubblicato su Il Manifesto il 3 gennaio 2016

 

Lunedì 11 gennaio, nella prima vera seduta della camera dei deputati dopo lunghe ferie invernali, la legge di revisione costituzionale sarà approvata in votazione finale e chiuderà un’altra tappa del suo percorso iniziato nell’aprile del 2014. Una prima lettura che è passata per due «navette» tra senato e camera segnate dalle polemiche sulla conduzione dei lavori — «canguri» per saltare la mole degli emendamenti, sedute «fiume» per stroncare l’ostruzionismo — ma da poche modifiche sostanziali. Nell’ultimo passaggio al senato il testo è stato addirittura blindato (facendo prevalere il regolamento parlamentare sull’articolo 138 della Costituzione); in quest’ultimo alla camera non si è toccata una virgola.

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