Il Coordinamento romano Acqua Pubblica ha preparato un sintetico vademecum per ricordare le ragioni del No al referendum dell’11 novembre sul trasporto cittadino di Roma - ATAC

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di Paolo Berdini pubblicato su il Manifesto il 15 gennaio 2017

Nel 1903 un grande ministro, Luigi Luzzatti, portò in apporvazione del Parlamento la legge che apriva la nobile stagione delle case popolari. Luzzatti era un esponente della destra storica, era un economista ed aveva fondato banche. Sapeva dunque di economia.

Eppure nelle relazioni al Parlamento parla con durezza contro la speculazione fondiaria che impedisce alle persone senza ricchezza di vivere dignitosamente. In quel periodo, anche grazie alla spinta sociale dei municipi guidati dai primi sindaci socialisti, esisteva la convinzione che le città vanno guidate sostenendo la parte debole della società.

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di Paolo Berdini pubblicato su Il Manifesto il 19 giugno 2016

Urbanistica. C'è una maturazione politica e culturale, sono arrivate due proposte di lavoro coraggiose. La candidata romana con me e Chiara Appendino con Guido Montanari hanno scelto di ricostruire il profilo della legalità mettendo in soffitta la cultura delle deroghe e privilegiando il diritto sociale alla città e ai beni comuni

Roma è una città fallita. Ai 13,5 miliardi certificati dal Commissario governativo ne vanno aggiunti due degli anni del sindaco Marino e un numero finora imprecisato che proviene dall’accensione di titoli derivati. Roma supera dunque i parametri di legge che regolano l’indebitamento degli enti locali e se il Governo volesse – e non è detto che non giocherà questa carta – potrebbe sciogliere il governo municipale. Dei candidati sindaci che si sono presentati al primo turno solo Raggi e Fassina hanno posto con chiarezza la questione proponendo l’apertura della rinegoziazione del debito. Silenzio da tutti gli altri, compreso quello di Giachetti.

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Votare Raggi? Si può anche da sinistra.

Venerdì, 17 Giugno 2016 18:52

 

Mah, in questi giorni se ne sentono tante, sul voto di ballottaggio a Roma e nelle altre città, che sembrerebbe difficile districarne un senso.

Le principali biforcazioni appaiono due: si deve pensare alla città, al suo avvenire e lasciare da parte l’idea tutta politica di infliggere una prima sconfitta al Presidente del Consiglio. Ovvero, è improprio caricare le elezioni amministrative di una valenza squisitamente  politica dimenticando che le città richiedono prima di tutto  Giunte e Consigli comunali  in grado di affrontare problemi difficilissimi. A Roma di grave degrado.

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di Sandro Medici pubblicato su Il manifesto il 9 marzo 2016

Anche lo scarno coinvolgimento popolare nelle primarie conferma quanto sia esile la candidatura di Roberto Giachetti a sindaco di Roma. Non che i suoi competitori squillino o risaltino, ma tornare a guidare il Campidoglio o raggiungere le soglia di ballottaggio, per il Pd appare arduo. E del resto, siccome la politica di solito non fa sconti, è inevitabile che così vadano le cose. Dopo la deludente esperienza della giunta Marino e dopo la sua ignobile defenestrazione, la credibilità del partito si attesta su quote di mera sopravvivenza.

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La nuova sinistra alla prova delle elezioni a Roma

Mercoledì, 17 Febbraio 2016 19:13

di Bruno Ceccarelli *

Quanto accade sulla vicenda politica nazionale circa i diritti civili, nel nostro paese, mostra in modo evidente il peso strumentale che assume  l’utilizzo del  tatticismo  parlamentare. Ove ce ne fosse bisogno è la prova evidente che i poteri  (il potere in se – una moderna raffigurazione del Leviatano di Hobbes)  agiscono solo per riprodurre e coltivare proprie esigenze di casta piuttosto che porsi al servizio degli interessi generali.

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Comunicato di C.A.L.M.A. Coordinamento Associazioni Lazio Mobilità Alternativa pubblicato il 10 febbraio 2016

 

L’apertura delle procedure di mobilità dei lavoratori, da parte della società Metro C, deriva, secondo la medesima, dalla situazione di incertezza che accompagna il presente e il futuro dell’opera. Ciò ha messo in agitazione i sindacati delle costruzioni di Cgil, Cisl e Uil che chiedono l’interventi urgente del prefetto Gabrielli. Mercoledì è previsto un incontro con il sub commissario capitolino P. Castaldi, per vedere di risolvere i vari problemi che hanno portato all’attuale situazione di stallo.

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di Bubo

Al Bancaccio, il 23 gennaio 2016 Presidenti, Assessori, Consiglieri, dei Municipi di Roma attivisti, cittadini, militanti. per discettare da par loro sule esperienze di governo del centrosinistra per il rilancio della Capitale

S’impone una rapida fuga dal sommamente inutile

Intanto, il modo in cui queste persone salgono in cattedra presentandosi: “siamo quelli che si impegnano … coloro che hanno reagito …. coloro che si sono fatti carico …. coloro che non si fermano”. Insomma, coloro che, hanno “messo al centro della loro azione gli interessi di Roma”.

Accidenti! C’è da chiedersi perché poi siamo in una situazione drammatica, con una città commissariata ( ed è solo un eufemismo puerile definire tale commissariamento ademocratico), una situazione sociale drammatica, servizi pubblici, a cominciare dalla mobilità (della quale mi occupo) al collasso, l’indisturbato scorazzare nella città di bus turistici e non solo, problemi gravissimi di convivenza con immigrati, rom, rifugiati.

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di  Bruno Ceccarelli

Il grande Eduardo De Filippo è certamente fra i giganti della cultura italiana del novecento. E’  stato drammaturgo, attore, regista e sceneggiatore. E pure poeta. Ci ha lasciato alcune poesie, davvero stupende, con profondi significati.  

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Dopo Expo una Silicon Valley… di cemento

Venerdì, 13 Novembre 2015 10:29

di Paolo Berdini pubblicato su il Manifesto il 12/11/2015

Ricerca&sviluppo. Dietro il plauso alla «boutade» di Renzi sul futuro dell’area, l’eterno gioco della speculazione fondiaria

A parte gli estensori del discorso di Matteo Renzi, tutti sanno che il nome Silicon Valley arrivò dopo decenni dall’inizio di produzioni industriali innovative che hanno segnato la storia tecnologica mondiale. Hewlett & Packard, ad esempio, inaugurò in quell’area il primo stabilimento nella metà degli anni Trenta del secolo scorso.

Milano, una città importante nella storia produttiva italiana ha dismesso negli ultimi trenta anni tutti gli stabilimenti industriali più importanti: la follia dell’urbanistica contrattata milanese ha permesso di realizzare anonimi quartieri al posto delle produzioni. La rendita fondiaria ha guadagnato somme imponenti rinunciando al difficile percorso dell’innovazione produttiva e della creazione di tecnologie avanzate.

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