Il bacio Perugina del gambero Matteo Renzi In evidenza

Sabato, 27 Febbraio 2016 15:14
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di BUBO

“Ha vinto l’amore” ha twittato il presidente del Consiglio non appena il Senato ha approvato la mutilata proposta di legge sulle Unioni Civili.

Si sa, la cultura del nostro statista è quella che è: un gelataio nel cortile di Palazzo Chigi e la collezione degli incarti dei baci Perugina, forse sul comodino.

Comunque a portata di mano tiene quelle brevi sentenze, lapidarie e languide, del senso comune più zuccheroso, che bene alludono alla dolcezza del cioccolatino da esse avvolto. Invece il nostro ne rovescia addirittura il senso, nascondendo sotto la sdolcinatura la realtà di una legge che non compie il passo atteso. Anzi. Abbiamo fatto ciò che si chiedeva da trent’anni! esultano i suoi.

Ma! Forse trent’anni fa sarebbe stato un passo avanti, però gli si chiedeva di stare al passo con l’oggi e non con quel che si pensava trent’anni fa.

A dimostrazione che il nuovo, il moderno, l’attuale non c’è, e che lo statista di Rignano fa come i gamberi. Cammina all’indietro.

Cari nipoti vi racconto la nostra crisi In evidenza

Mercoledì, 11 Novembre 2015 09:49
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di Luciano Gallino 16 ottobre 2015

Anticipazione di un brano da Il denaro, il debito e la doppia crisi di Luciano Gallino (Einaudi, pagg. 200, euro 18)

Quel che vorrei provare a raccontarvi, cari nipoti, è per certi versi la storia di una sconfitta politica, sociale, morale: che è la mia, ma è anche la vostra. Con la differenza che voi dovreste avere il tempo e le energie per porre rimedio al disastro che sta affondando il nostro paese, insieme con altri paesi di quella che doveva essere l’Unione europea. A ogni sconfitta corrisponde ovviamente la vittoria di qualcun altro. In realtà noi siamo stati battuti due volte. Abbiamo visto scomparire due idee e relative pratiche che giudicavamo fondamentali: l’idea di uguaglianza e quella di pensiero critico. Ad aggravare queste perdite si è aggiunta, come se non bastasse, la vittoria della stupidità.

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di BUBO

Le innumerevoli analisi sulla rimozione del sindaco Marino e sulla situazione di Roma confermano alcuni elementi che generano profonda preoccupazione e vergogna: dall’ostile attacco del Papa e a seguire del Vaticano, al comportamento “conforme” al potere di buona parte dei grandi media, alla brutale decisione del licenziamento presa dal primo ministro e segretario del PD, giù giù fino alla scandalosa perdita di dignità dei Consiglieri comunali che, pur di evitare il confronto pubblico sulle cause e le possibili soluzioni della crisi della capitale, hanno preferito recarsi dal notaio e dimettersi. Il caso della presidente del Consiglio comunale che si è detta in lacrime è emblematico della fuga senza fine dalle proprie responsabilità. “Di tutte le lacrime che si ingoiano le più care sono quelle piante su se stessi” già frustava Joseph Roth.

“Culturalume” e “culturame”

Sabato, 07 Novembre 2015 23:19
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di Luigi Russo pubblicato su un numero della rivista Belfagor del 1949 e in parte su l'Unità del 19 giugno 1949

Quando si cominciò a parlare del discorso veneziano del ministro Scelba, la prima forma che si sentì dire e si lesse sui giornali fu “culturalume”. Culturalume io pensai, come cardinalume, clericalume, borghesume, canagliume, vaticanume ed altri nome in ume. E mi affrettai a prenderne nota in un scheda linguistica, in cui misi in testa subito la parola coniata da Vittorio Alfieri, “cardinalume”. Perché l’on. Scelba non pensi che io dica per celia, riporto il testo preciso dei versi dell’Astigiano:

Sia pace a i frati.
Purché sfratati.
E pace ai preti.
Ma pochi e quieti.
Cardinalume
Non tolga lume;
Il maggior prete
Torni a la rete.
Leggi e non re,
L’Italia c’è”.

ONAGROCRAZIA In evidenza

Sabato, 07 Novembre 2015 15:18
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… gir ti conviene
cercando il mondo sotto nuova pelle …

(Machiavelli, Asino d’oro, III)

 

Una proposta semplice e chiara: costruire insieme a chi lo vorrà un punto, nel quale raccogliere critiche, osservazioni, proposte, punti di vista su quel che accade oggi, nella nostra città, in Italia, in Europa, nel mondo. Una sequenza che non indica una scala,né ascendente né discendente, né di priorità né di posteriorità,
Come ben sa chi prevedibilmente leggerà queste righe vi è da essere assai pessimisti per quello che sta accadendo, in certo qual modo anche disperati, perché da tempo non si vedeva una tale povertà di cultura politica, spesso di cultura tout court, nella élite di governo e negli stessi lacerti di quel che si ostina, con un certo coraggio infondato, a chiamarsi sinistra. Con cinismo pari alla propria cieca obbedienza ai dettami del capitalismo finanziario internazionale si sta smantellando la nostra Costituzione – nel contesto di un attacco vincente a tutte le Costituzioni uscite dalla tragedia delle guerre mondiali e dalla lotta contro il nazismo e il fascismo – e costruendo una Europa in cui il profitto dell’impresa è la base della organizzazione sociale e la persona e il lavoro semplici variabili dipendenti. Ci sarà tempo e modo di analizzare la situazione qui appena accennata e il portato di barbarie, e di guerre vere e proprie, che segnano il tempo presente.

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