Roma 21 marzo 2018
Antonio Ingroia ha tenuto una conferenza stampa sull’indagine aperta a suo carico dalla procura di Palermo e riguardante i compensi e i rimborsi percepiti alla guida di Sicilia e-Servizi, la società che si occupa servizi informatici della Regione Siciliana di cui l’ex pm è stato prima liquidatore e poi amministratore.
“Questa vicenda è paradossale – dice Ingroia-. Io ho sempre applicato la legge, ho messo alla porta corrotti e corruttori facendo risparmiare decine di milioni di euro, ho denunciato ruberie e fatti gravissimi senza che mai la procura di Palermo si attivasse e ora mi ritrovo indagato, addirittura con un provvedimento di sequestro ingiusto e immotivato. Prima il sequestro di tutti i miei conti correnti, compreso quello del mio studio professionale, che mi impedisce di esercitare la mia attività di avvocato (dal caso Manca al caso Maniaci, fino al processo di Reggio Calabria sull’omicidio dei carabinieri Fava e Garofalo), ed oggi perfino il sequestro della mia casa di famiglia. E tutto questo alla vigilia della sentenza del processo sulla Trattativa Stato-mafia di cui sono stato il padre...”.