La quinta seduta della Conferenza dei Servizi sul progetto dello stadio della Roma ha votato la sospensione a decorrere da oggi per 30 giorni.
Il sit in dei comitati che ne chiedono la decadenza.
Discussione e confronto sul Bilancio di Roma Capitale
Roma 18 gennaio 2017 Sala del Consiglio Via della Greca 5
Dopo la bocciatura da parte dell'Oref, in questi giorni riprenderanno i lavori in Aula Giulio Cesare per l'approvazione del Bilancio previsionale 2017-19 del Comune di Roma.
Per chiarire e approfondire la complessa situazione economico-finanziaria della nostra città e in vista dell'imminente discussione sui nuovi documenti di bilancio ne parliamo, tra gli altri, con:
Michele Dau, Fabio Alberti, Giovanna Seddaiu, Stefano Fassina.
di Paolo Berdini pubblicato su il Manifesto il 15 gennaio 2017
Nel 1903 un grande ministro, Luigi Luzzatti, portò in apporvazione del Parlamento la legge che apriva la nobile stagione delle case popolari. Luzzatti era un esponente della destra storica, era un economista ed aveva fondato banche. Sapeva dunque di economia.
Eppure nelle relazioni al Parlamento parla con durezza contro la speculazione fondiaria che impedisce alle persone senza ricchezza di vivere dignitosamente. In quel periodo, anche grazie alla spinta sociale dei municipi guidati dai primi sindaci socialisti, esisteva la convinzione che le città vanno guidate sostenendo la parte debole della società.
di Bruno Ceccarelli
Manca qualche mese e si rischia di constatare che malgrado siano trascorsi due anni dalla sciagurata decisione della Giunta Marino e della Assemblea Capitolina di concedere il riconoscimento del pubblico interesse per la prevista costruzione del nuovo Stadio della Roma, la vicenda non solo non si è conclusa (negativamente come doveva essere) ma si insiste.
Intervista di Eleonora Martini a Paolo Berdini pubblicata su Il Manifesto il 22 settembre 2016
Il no secco di Virginia Raggi alle Olimpiadi del 2024 non ferma il sogno dell’assessore all’Urbanistica di dare a Roma un futuro da vera capitale d’Italia. Paolo Berdini a questo punto rivolge la sfida non più al comitato olimpico, come avrebbe voluto, ma direttamente a Matteo Renzi: «Il primo ministro ha sottoscritto con il sindaco Beppe Sala un patto per Milano stanziando 1,5 miliardi di euro. Roma si candiderà al patto per la Capitale da sottoscrivere con Palazzo Chigi».
Roma 7 settembre 2016
Virginia Raggi è stata eletta sindaca di Roma con un consenso altissimo, perché lei e il Movimento 5 stelle da lei rappresentato, avevano promesso una totale discontinuità con i governi del passato.
Un passato che ha visto numerosi casi di corruzione disseminato di opere inutili e dannose che hanno gravemente indebitato il Comune, e caratterizzato da una carenza di ascolto delle richieste e dei bisogni dei cittadini.
Ora noi chiediamo con forza che questa discontinuità si realizzi nei fatti.
Le Olimpiadi del 2024, lo stadio a Tor di Valle cosiddetto “della Roma”, ma in realtà appartenente a società finanziarie private, e la Metro C, sono le tre operazioni simbolo di quel passato, che tutti vogliamo dimenticare e che vanno rigettate immediatamente e senza alcuna esitazione.
di Paolo Berdini pubblicato su Il Manifesto il 19 giugno 2016
Urbanistica. C'è una maturazione politica e culturale, sono arrivate due proposte di lavoro coraggiose. La candidata romana con me e Chiara Appendino con Guido Montanari hanno scelto di ricostruire il profilo della legalità mettendo in soffitta la cultura delle deroghe e privilegiando il diritto sociale alla città e ai beni comuni
Roma è una città fallita. Ai 13,5 miliardi certificati dal Commissario governativo ne vanno aggiunti due degli anni del sindaco Marino e un numero finora imprecisato che proviene dall’accensione di titoli derivati. Roma supera dunque i parametri di legge che regolano l’indebitamento degli enti locali e se il Governo volesse – e non è detto che non giocherà questa carta – potrebbe sciogliere il governo municipale. Dei candidati sindaci che si sono presentati al primo turno solo Raggi e Fassina hanno posto con chiarezza la questione proponendo l’apertura della rinegoziazione del debito. Silenzio da tutti gli altri, compreso quello di Giachetti.
Mah, in questi giorni se ne sentono tante, sul voto di ballottaggio a Roma e nelle altre città, che sembrerebbe difficile districarne un senso.
Le principali biforcazioni appaiono due: si deve pensare alla città, al suo avvenire e lasciare da parte l’idea tutta politica di infliggere una prima sconfitta al Presidente del Consiglio. Ovvero, è improprio caricare le elezioni amministrative di una valenza squisitamente politica dimenticando che le città richiedono prima di tutto Giunte e Consigli comunali in grado di affrontare problemi difficilissimi. A Roma di grave degrado.